Guida e test pneumatici estivi: come scegliere quelli giusti
In primavera e in estate i raggi del sole attirano molti all’aperto. Con i giusti pneumatici estivi puoi viaggiare in auto in tutta tranquillità anche con le temperature più calde!
Quali pneumatici estivi sono i migliori?
In questo articolo trovi una panoramica dei migliori pneumatici estivi. Quali pneumatici dovresti acquistare? A cosa dovresti prestare attenzione al momento dell’acquisto? Vediamolo in dettaglio nella nostra guida.
Tabella comparativa delle gomme estive
+ Efficienza nei consumi di carburante
+ Efficienza nei consumi di carburante
Le gomme andrebbero cambiate due volte all’anno
Gli ultimi cumuli di neve si sono finalmente sciolti e le temperature si stanno alzando, quindi è giunto il momento di cambiare le gomme. La mescola degli pneumatici invernali è troppo morbida per le temperature calde e raggiunge rapidamente i suoi limiti non appena arriva la primavera. Se non hai degli pneumatici quattro stagioni, le gomme sono l’ultima cosa su cui dovresti risparmiare e dovresti perciò montare degli pneumatici estivi ottimizzati per la guida su superfici asciutte e bagnate durante i climi più caldi. Il loro profilo speciale e la loro mescola di gomma più dura offrono una presa e un’aderenza migliore sulla strada. Ciò aumenta la sicurezza e riduce il consumo di carburante. Questi vantaggi si applicano sia agli pneumatici per auto che agli pneumatici per moto.
I migliori pneumatici estivi sono realizzati con una mescola in gomma appositamente progettata per le temperature calde, per cui non offrono una sicurezza di guida sufficiente in inverno. Dato che la gomma degli pneumatici estivi si indurisce con le temperature troppo basse e che la loro aderenza sull’asfalto liscio diminuisce, in autunno devono essere sostituiti con gli pneumatici invernali. Ma quando è il momento giusto per farlo? Quando montare le gomme invernali?
La normativa che introduce l’obbligo di montare gomme invernali sulle auto e sui mezzi pesanti è disciplinata dall’articolo 6 del Codice della Strada. Comunque, spetta agli enti che gestiscono le singole tratte di strada decidere (mediante specifiche ordinanze) se imporre o meno l’obbligo, segnalato attraverso il Segnale di Catene da Neve Obbligatorie (l’obbligo di circolare con catene da neve o con pneumatici da neve parte dal punto in cui trovi il cartello).
Quando è previsto il cambio gomme?
In generale dal 15 novembre fino al 15 aprile vige l’obbligo di obbligo di essere muniti di pneumatici invernali. Il Ministero dei Trasporti ha chiarito che è possibile in deroga cambiare le gomme da un mese prima dall’entrata in vigore dell’obbligo (quindi dal 15 ottobre) e fino a un mese dopo la conclusione dell’obbligo (quindi il 15 maggio).
Di conseguenza le gomme estive devono essere montate dal 16 aprile al 14 novembre (o, in deroga, dal 16 maggio al 14 ottobre).
Uno sguardo al battistrada: cosa dice la legge?
Il cambio di stagione non è l’unico motivo per cambiare le gomme. I conducenti dovrebbero anche tenere d’occhio l’usura degli pneumatici. È importante prestare attenzione alla profondità del battistrada. Uno pneumatico estivo nuovo normalmente ha una profondità del battistrada di otto millimetri. I pneumatici ricostruiti, invece, generalmente hanno una profondità inferiore.
La legge italiana impone uno spessore minimo del battistrada di 1,6 millimetri. Comunque, per i pneumatici invernali è consigliata una profondità minima del battistrada di 4 millimetri, mentre per gli pneumatici estivi 3 millimetri. Spesso è consigliabile cambiare le gomme prima di raggiungere questo limite al fine di evitare l’aquaplaning, ovvero la perdita di aderenza dovuta al “galleggiamento” dei pneumatici sulle strade bagnate. L’aderenza in condizioni di bagnato scende già al di sotto dei 3-4 mm di spessore del battistrada, e questo aumenta il rischio di incidenti.
Robusti, confortevoli, veloci ed economici: i vantaggi degli pneumatici estivi migliori
Molti lasciano montati sui cerchi gli pneumatici invernali tutto l’anno, in parte per comodità, in parte per dimenticanza. Ma perché è consigliabile acquistare gli pneumatici estivi? Le gomme estive presentano i seguenti vantaggi rispetto ai pneumatici invernali:
- Robustezza: grazie alla loro mescola di gomma più dura, l’usura dei pneumatici estivi a temperature più basse è inferiore rispetto agli pneumatici invernali. Ad esempio, a parità di usura e con un chilometraggio di circa 10.000 chilometri, gli pneumatici estivi possono durare fino a 2.000 chilometri in più.
- Stabilità di guida: le gomme estive offrono maggior comfort di guida rispetto alle gomme invernali. In particolare, alle elevate temperature o alle alte velocità, grazie ai loro materiali e alla loro struttura del battistrada offrono una maneggevolezza più semplice e una maggiore precisione di guida.
- Spazio di frenata ridotto: grazie alle migliori prestazioni sul bagnato, i pneumatici estivi hanno una distanza di frenata ridotta in quasi tutte le condizioni di guida. Le gomme estive a 20 gradi Celsius e una velocità di 100 chilometri all’ora su strade asciutte necessitano di circa 18 metri in meno (38 metri anziché 56 metri) rispetto alle gomme invernali prima di arrestarsi completamente.
- Ridotto consumo di carburante: i pneumatici estivi più duri hanno una resistenza al rotolamento inferiore e quindi difficilmente si consumano in estate. Per questo motivo si consuma meno carburante e si risparmia denaro. Quindi gli pneumatici estivi non solo salvaguardano il tuo portafoglio, ma anche l’ambiente, perciò è consigliabile montarli non appena arriva la primavera.
Classifica dei migliori per marca
Migliori pneumatici estivi Michelin
Migliori pneumatici estivi Continental
Migliori pneumatici estivi Pirelli
Migliori pneumatici estivi per BMW
I criteri di acquisto più importanti
Idealmente, uno pneumatico estivo ha un buon consumo di carburante e garantisce una trazione eccellente anche su strade bagnate. Ma quali altri criteri svolgono un ruolo fondamentale nella scelta delle giuste gomme estive?
Le caratteristiche più importanti a colpo d’occhio grazie alla nuova etichetta UE degli pneumatici
Dal 1° novembre 2012 è in vigore un regolamento UE sull’etichettatura degli pneumatici (1222/2009). Da maggio 2021 è in vigore il nuovo adesivo UE per gli pneumatici che fornisce informazioni sul consumo di carburante, sulla frenata sul bagnato, sul rumore di rotolamento dello pneumatico e sull’aderenza su neve e ghiaccio. Le informazioni obbligatorie hanno lo scopo di consentire agli acquirenti di vedere le caratteristiche più importanti a prima vista.
1. Consumo di carburante
I cacciatori di occasioni, in particolare, dovrebbero dare un’occhiata al consumo di carburante, noto anche come resistenza al rotolamento o classe di efficienza. Più le ruote rotolano facilmente, meno energia è necessaria e meno carburante (benzina o gasolio che sia) viene utilizzato. La resistenza al rotolamento è divisa nelle classi da A ad E ed è indicata vicino a un simbolo a forma di pompa di benzina. La classe di efficienza del carburante indica quanto fanno risparmiare gli pneumatici in termini di consumo di carburante. Oggi la maggior parte dei pneumatici rientra nelle classi B e C.
2. Aderenza sul bagnato
L’aderenza sul bagnato delle gomme si riferisce alle proprietà e quindi anche alla sicurezza in caso di frenata completa sulle strade bagnate. Questa informazione è divisa nelle classi da A a G. Le gomme estive con una buona aderenza sul bagnato hanno una breve distanza di frenata su una strada bagnata. Esistono differenze fino al 30 percento tra la classe migliore (A) e la peggiore (F). Ciò significa che quando si frena bruscamente su superfici bagnate a una velocità di 100 chilometri all’ora, la distanza di frenata può aumentare fino a 30 metri. La capacità di frenata in condizioni di pioggia o di strada umida è indicata vicino a un simbolo a forma di nuvola di pioggia.
3. Rumore da rotolamento esterno
Dato che tutti amiamo aprire i finestrini soprattutto in estate, anche il rumore esterno di rotolamento è molto importante. Indica quanto sono rumorose le gomme mentre rotolano. Il valore, espresso in decibel dB(A), si riferisce al volume misurato all’esterno dell’auto, e che accresce l’inquinamento acustico della strada, quando è trafficata.
Il rumore esterno di rotolamento, chiamato anche rumore di rotolamento o fruscio, è rappresentato in forma grafica con tre piccole onde sonore (o barre) accanto al simbolo dell’altoparlante:
- 3 onde: pneumatico più rumoroso (supera il valore limite europeo obbligatorio).
- 2 onde: pneumatico intermedio (rispetta il valore limite europeo obbligatorio o è 3dB in meno).
- 1 onda: pneumatico a bassa rumorosità (è inferiore al valore limite europeo obbligatorio per più di 3dB).
A seconda dello pneumatico dell’auto, esistono diversi limiti di rumore, motivo per cui la combinazione di valori di onde sonore e decibel è diversa. La media è di circa 70 decibel, che è approssimativamente paragonabile al livello di rumore di un bollitore d’acqua in funzione.
4. Quando le gomme invecchiano: il numero DOT
Anche l’età delle gomme gioca un ruolo nella decisione di acquisto, in quanto la gomma si indurisce nel tempo e diventa fragile, e quindi gli pneumatici perdono qualità. Per questo motivo, dal 2000 è indicata la data di produzione sotto forma di un numero di quattro cifre in un ovale sul lato del pneumatico, il cosiddetto numero DOT. L’acronimo DOT sta per Department of Transportation of the United States (Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti), perché sono loro ad aver introdotto questo numero. Le prime due cifre indicano la settimana di produzione, le ultime due cifre l’anno di produzione. Ad esempio, un pneumatico con il numero DOT 2316 è stato prodotto la ventitreesima settimana del 2016, ovvero all’inizio di giugno 2016.
5. In viaggio al sicuro: il marchio di prova ECE
Se i pneumatici sono dotati del marchio di prova ECE (“Economic Commission for Europe”, ovvero “Commissione economica per l’Europa”), puoi essere certo che sono stati prodotti in conformità con la norma europea ECE-R 20 per gli pneumatici per auto. Il marchio è indicato sotto forma di una “E” all’interno di cerchio o di una “e” all’interno di un rettangolo sul fianco del pneumatico. Il numero dentro il cerchio o il rettangolo indica il Paese di omologazione, mentre i numeri dalla terza cifra in poi fuori del cerchio o del rettangolo indicano il numero di omologazione.
Come trovare le giuste dimensioni degli pneumatici?
Quando hai trovato uno pneumatico che soddisfa tutti i tuoi requisiti, devi assicurarti che si adatti anche al tuo veicolo in termini di dimensioni e design. Se monti delle gomme sbagliate, rischi una multa, il sequestro dell’auto e che l’assicurazione non copra totalmente i danni in caso di incidente. Per sapere quali pneumatici montare, devi leggere quali sono quelle omologate per la tua auto sulla carta di circolazione (il libretto) o vedere la sigla indicata sul fianco dei tuoi vecchi pneumatici. Le dimensioni dei pneumatici estivi e invernali possono differire.
Le dimensioni degli pneumatici sono riportate nel cosiddetto codice degli pneumatici, che comprende numeri e lettere. La combinazione potrebbe essere, ad esempio, “175/65 R 14 91 T”, che significa quanto segue:
- 175: le prime cifre prima della sbarra rappresentano la larghezza del pneumatico in millimetri. In questo caso, le gomme sarebbero larghe 175 millimetri.
- 65: il numero dopo la sbarra si riferisce al rapporto tra altezza e larghezza del pneumatico in percentuale. Qui l’altezza è del 65 percento rispetto alla dimensione nominale.
- R: La lettera seguente identifica il tipo di pneumatico. “R” sta per pneumatico radiale, che ormai è lo standard.
- 14: il numero successivo indica il diametro del cerchio in pollici. Qui è necessario un cerchio con un diametro di 14 pollici.
- 91: Il numero 91 esprime l’indice di capacità di carico (qui 615 chilogrammi).
- T: La lettera V fornisce informazioni sulla velocità massima consentita, che in questo caso è di 190 chilometri orari.
Ma cosa possiamo conoscere esattamente dall’etichetta di uno pneumatico?
Larghezza dello pneumatico
La larghezza del pneumatico è espressa in millimetri ed è compresa tra 125 e 335 millimetri per le auto ordinarie, con incrementi di 10 millimetri. Maggiore è il numero, migliore è l’aderenza e minore è lo spazio di frenata. A una velocità di 100 chilometri all’ora, uno pneumatico largo 225 millimetri si ferma 5 metri prima di uno largo 185 millimetri. Con modelli più larghi, tuttavia, il rischio di aquaplaning aumenta perché è necessario spostare più acqua. Inoltre, il rumore di rotolamento delle gomme più larghe è più forte, a causa del fatto che c’è più gomma sulla strada.
Rapporto di sezione trasversale
La sezione trasversale del pneumatico, espressa in percentuale, esprime il rapporto altezza-larghezza dei pneumatici. Più bassa è la percentuale, più bassa è la parete laterale del pneumatico. Gli pneumatici larghi generalmente hanno una sezione trasversale bassa, che li rende relativamente piatti. Poiché anche il cuscino d’aria sotto il cerchione ha meno volume, i dossi e le buche si avvertono di più. Se il valore è 50, l’altezza della gomma è metà della larghezza della gomma.
Tipo di pneumatico
In termini di design, ci sono tre diversi tipi di pneumatici: pneumatici radiali, diagonali e runflat. Attualmente in commercio esistono solo i pneumatici radiali (R) e run-flat (RF). Nel primo, i fili disposti radialmente formano la sottostruttura del pneumatico su cui poggia il profilo di gomma. In condizioni di bagnato e curve, hanno proprietà migliori rispetto ai pneumatici diagonali. Hanno anche una resistenza al rotolamento inferiore e causano un minor consumo di carburante. I pneumatici diagonali (D) si possono trovare solo sulle auto d’epoca, poiché questo tipo di costruzione era comune fino agli anni ’60. Non sono ammessi pneumatici misti; il disegno del battistrada deve essere identico per tutte le ruote dello stesso asse, meglio se tutti e quattro gli pneumatici.
Diametro del cerchio
Il diametro del cerchio viene misurato diagonalmente da una parte all’altra del cerchio ed è specificato in pollici. Le dimensioni comuni per gli pneumatici delle auto sono comprese tra 10 e 20 pollici o da 315 a 440 millimetri. I pneumatici per cerchi di grandi dimensioni hanno generalmente un rapporto di sezione inferiore, il che li rende più difficili e meno comodi da guidare. I cerchi più piccoli con un ampio rapporto di sezione ammortizzano meglio, ma offrono meno trazione a motivo della loro area di contatto piuttosto piccola.
Indice di carico
L’indice di capacità di carico, noto anche come indice di carico o Load-Index (LI), indica la capacità di carico massima degli pneumatici a una pressione di 2,5 bar, ovvero il peso massimo ammissibile con il quale gli pneumatici possono essere caricati. A ciascun numero viene assegnato un valore in chilogrammi. Ad esempio, un indice di capacità di carico di 80 indica una capacità di carico massima di 450 kg. Se la capacità di carico viene superata, lo pneumatico potrebbe danneggiarsi, aumentando il rischio di incidenti. Informazioni aggiuntive come “Rinforzato”, “Carico extra” o “XL” caratterizzano i pneumatici con un indice di capacità di carico particolarmente elevato, ad esempio per furgoni, van, SUV o fuoristrada. Si può scegliere un indice di carico uguale o superiore rispetto a quanto indicato dalla carta di circolazione, ma mai inferiore, pena la sanzione da 419 euro a 1.682 euro prevista dall’articolo 78 del Codice della Strada.
Indice di velocità (o codice di velocità)
La velocità massima consentita per il veicolo è indicata da una lettera di codice e va da F, che sta per 80 chilometri orari, a Y, che sta per 300 chilometri all’ora. I simboli VR (oltre 201 chilometri all’ora) e ZR (oltre 240 chilometri l’ora) indicano le velocità massime dei veicoli più vecchi, che generalmente non vengono più prodotti oggi. Anche per il codice di velocità, come per l’indice di carico, è possibile montare degli pneumatici con un indice di velocità uguale o superiore rispetto a quanto indicato dalla carta di circolazione, ma mai inferiore, con un’eccezione: nel caso dei pneumatici invernali (solo nel periodo dal 15 ottobre al 15 maggio) è consentito scendere fino al codice Q, che equivale a 160 km/h. In tal caso, è obbligatorio attaccare sulla plancia dell’auto o sul cruscotto una “targhetta monitoria”, cioè un adesivo, con questa scritta: “Velocità massima consentita: 160 km/h”.
Ruote complete estive, solo pneumatici estivi o run-flat?
Quando acquisti degli pneumatici estivi puoi scegliere se acquistare le ruote complete estive, ovvero con pneumatici e cerchi, solo gli pneumatici estivi, che richiedono anche l’acquisto di cerchi a parte, oppure gli pneumatici runflat, con cui puoi comunque percorrere una certa distanza dopo lo scoppio di un pneumatico e la completa perdita di pressione, ad esempio per recarti all’officina più vicina. Esistono fondamentalmente tre tipi di pneumatici estivi:
Ruote complete estive
Le ruote complete estive sono costituite da pneumatici e cerchioni. I consumatori possono scegliere tra i cerchi in alluminio più costosi ma eleganti e i cerchi in acciaio più robusti e allo stesso tempo più economici. Dato che bisogna solo svitare e riavvitare le ruote, il cambio stagionale delle gomme è molto semplice. Non è necessario staccare le ruote dai cerchi, il che consente di risparmiare non solo tempo ma anche denaro, perché non è necessario andare in officina, ma è possibile cambiare le ruote in autonomia con l’aiuto di un cric e una chiave o un avvitatore. Lo svantaggio è che la spesa iniziale è più alta, ma alla lunga si andrà a risparmiare.
Solo pneumatici estivi
I soli pneumatici estivi richiedono l’acquisto aggiuntivo dei cerchi in quanto non sono compresi. Il cambio gomme può essere effettuato solo presso un’officina o un gommista ed è di conseguenza più costoso (circa 40 euro). Il risparmio nell’acquisto è compensato dalla spesa regolare. Sarebbe pratico acquistare subito una seconda serie di cerchi.
Gomme Run Flat
I pneumatici Run Flat (RFT in breve) hanno proprietà di marcia di emergenza grazie ai loro fianchi rinforzati autoportanti che, in caso di gomma a terra, consentono al veicolo di continuare a camminare a una velocità fino a 80 chilometri orari per circa 80 chilometri, nella migliore delle ipotesi per recarsi al gommista più vicino. Di conseguenza, non è necessario cambiare immediatamente una gomma rotta. Tuttavia, sono molto più costosi dei normali pneumatici estivi.
Pneumatici invernali vs. Pneumatici estivi
Uno pneumatico è composto da più strati, ognuno dei quali garantisce la migliore stabilità e resistenza possibili. La composizione varia in base al tipo di pneumatico, ma tutti gli pneumatici sono costituiti da questi cinque elementi:
- Battistrada: questa è la parte del pneumatico che viene a contatto diretto con il fondo stradale. È costituito da un battistrada, dotato di un profilo e di uno strato stabilizzante sottostante, ed è ampiamente responsabile delle proprietà di guida del pneumatico.
- Carcassa: la carcassa forma la struttura portante che tiene insieme il pneumatico. Di solito è costituita da uno o due strati di tessuto, che sono incorporati nella gomma e fungono da rinforzi. Il tessuto è composto da fibra sintetica, seta sintetica e filo di acciaio.
- Fianco o Spalla: la parte laterale pneumatico che protegge la carcassa dall’esterno è chiamata spalla del pneumatico. Dato che è relativamente sottile, può assorbire bene i dossi e le buche, aumentando il comfort di guida.
- Tallone: Il tallone del pneumatico, anche chiamato incavo del tallone, collega il pneumatico al cerchio e rimane saldamente premuto contro il bordo del cerchio. All’interno del rigonfiamento di solito ci sono diversi nuclei di filo d’acciaio che lo stabilizzano. È rivestito con uno strato di gomma.
- Rivestimento interno: l’interno del pneumatico è coperto da uno strato di tenuta. Grazie allo speciale rivestimento in gomma butilica, lo strato interno impedisce all’aria di fuoriuscire verso l’esterno.
A seconda della natura della strada, della temperatura e dell’umidità, i requisiti per le gomme cambiano. Per soddisfare queste esigenze nel modo più ampio possibile, l’industria oggi offre vari tipi di pneumatici. I pneumatici per auto sono quindi progettati per resistere alle condizioni meteorologiche e stradali della rispettiva stagione. Mentre i pneumatici estivi sono progettati per l’uso su strade asciutte o bagnate, i pneumatici invernali devono far fronte al clima nella stagione fredda e sono adatti per fango, ghiaccio e neve. I cosiddetti pneumatici quattro stagioni (4 stagioni) o per tutte le stagioni, che possono essere utilizzati tutto l’anno, sono un compromesso. Ciò significa che il cambio semestrale dei pneumatici non è più necessario, ma la maneggevolezza su strade asciutte, bagnate e innevate è peggiore di quella offerta dai pneumatici invernali ed estivi.
La differenza tra pneumatici estivi e pneumatici invernali
Differiscono principalmente in termini di profilo e composizione del materiale. I pneumatici invernali non hanno solo una maggiore profondità del profilo, ma anche delle lamelle, che nel loro numero elevato assicurano una migliore trazione. La mescola del battistrada è realizzata in una gomma morbida che rimane flessibile alle basse temperature per garantire una presa stabile sulla strada.
Per resistere alle alte temperature e allo stesso tempo offrire sicurezza sotto la pioggia, i pneumatici estivi differiscono dalla variante invernale in quanto hanno una mescola di gomma più dura. La gomma deve essere resistente all’abrasione, avere presa salda e garantire un breve spazio di frenata. I pneumatici estivi non diventano morbidi nemmeno con il caldo e quindi hanno una buona aderenza anche a velocità più elevate nelle roventi giornate estive.
Anche i battistrada sono progettati in modo diverso. Sono caratterizzati da una minore resistenza al rotolamento e sono molto più scorrevoli. Poiché le scanalature sono più piccole e il profilo non ha le lamelle, è più stabile. A causa del profilo piatto, l’area di contatto degli pneumatici estivi con il suolo è maggiore e quindi anche la loro presa è maggiore. Le ampie scanalature longitudinali e trasversali assomigliano a un sistema di drenaggio: drenano l’acqua dalla zona di contatto dello pneumatico, riducendo la distanza di frenata sul bagnato e riducendo il rischio di aquaplaning.
Pressione, conservazione e montaggio dei pneumatici
Ci sono anche alcuni punti da considerare dopo l’acquisto delle gomme estive. Ad esempio, quanto dovrebbe essere la pressione? E che dire della ruota di scorta? E nella migliore delle ipotesi, come devono essere conservati gli pneumatici in modo che durino il più a lungo possibile?
Mantieni costante la pressione: i controlli regolari sono essenziali
Per garantire una guida confortevole e sicura occorre controllare regolarmente la pressione dei pneumatici. Se la pressione di gonfiaggio dei pneumatici estivi è troppo bassa, spesso si danneggiano, la stabilità di guida ridotta e gli spazi di frenata aumentano. D’altra parte, se la pressione dei pneumatici è troppo alta, il comfort di guida ne risente a causa del basso smorzamento di dossi e fossi. Inoltre, in curva è molto peggio. Con la giusta pressione, è possibile persino risparmiare denaro: con la pressione bassa, il consumo di carburante aumenta e la durata della gomma diminuisce.
Puoi conoscere la giusta pressione dei pneumatici della tua auto leggendo l’etichetta incollata sul tappo del carburante o sul telaio della portiera del conducente. A seconda del carico, è necessaria una pressione diversa per le ruote anteriori e posteriori. Idealmente, i valori non dovrebbero essere superati di oltre 0,3 bar. In tal caso, l’auto assorbirà meno i dossi, ma la capacità di sterzo sarà migliore e lo spazio di frenata è più ridotto. Il controllo deve essere sempre eseguito su una gomma fredda, poiché la pressione dell’aria aumenta anche quando viene riscaldata. Nella maggior parte delle stazioni di servizio è possibile trovare dispositivi di misurazione adeguati.
La quinta ruota dell’auto: non dimenticare la ruota di scorta
Avere con sé una ruota di scorta non è obbligatorio. Tuttavia, poiché può capitare in qualsiasi momento che una delle ruote si fori con un chiodo o una scheggia, è consigliabile portare sempre con sé una ruota di scorta, soprattutto se le gomme estive non sono modelli run-flat. Questo ti permetterà di continuare il tuo viaggio qualora dovessi forare e risparmierai il costo del carro attrezzi. Il rovescio della medaglia è che il peso aggiuntivo della ruota aumenterà il consumo di carburante e avrai meno spazio nel bagagliaio.
Esiste la ruota di scorta di dimensioni normali, identica alle altre ruote e che ti eviterà di dover passare da un gommista in caso di foratura, e il ruotino di scorta, che è più piccolo delle altre ruote e meno ingombrante rispetto alla classica ruota di scorta, ma è approvato solo per un utilizzo temporaneo. Anche la ruota di scorta deve anche essere controllata regolarmente per verificarne l’efficienza.
Fresco, asciutto e buio: l’ambiente preferito dalle gomme
In primavera e in autunno si pone la questione di come conservare correttamente le gomme della precedente stagione. Affinché le gomme estive durino il più a lungo possibile, devono essere conservate in un certo modo. Nella migliore delle ipotesi, i pneumatici estivi senza cerchi devono essere riposti in piedi su un terreno asciutto e pulito e girati ogni pochi mesi. È consigliabile che il luogo di conservazione sia il più buio possibile per proteggere la gomma dalle radiazioni UV, che accelerano il processo di invecchiamento. Le ruote complete possono idealmente essere impilate l’una sull’altra, possibilmente con un cartone tra i singoli pneumatici. È consigliabile utilizzare anche delle borse per pneumatici, degli alberi per cerchi o delle staffe da parete.
Prima di riporle, è bene preparare le gomme di conseguenza:
- Pulisci accuratamente gli pneumatici con un detergente apposito e poi risciacquali con abbondante acqua.
- Controlla gli pneumatici alla ricerca di eventuali corpi estranei e danni.
- Misura la profondità del battistrada per assicurarti che sia superiore al valore minimo.
- Aumenta la pressione dei pneumatici di 0,5 bar rispetto alle specifiche del produttore, perché gli pneumatici perdono pressione col tempo anche se non vengono usati.
La durata: quanto durano le gomme estive?
Per determinare la profondità del battistrada, i pneumatici sono dotati di un indicatore. Questo cosiddetto indicatore di usura si trova sul bordo del pneumatico sotto le lettere TWI (“Tread Wear Indicator”, ossia “Indicatore di usura del battistrada”), a volte anche sotto il logo del produttore dello pneumatico. A livello di questi segni ci sono delle piccole tacche sopraelevate nel profilo del battistrada. Quando il battistrada si è consumato fino a questa altezza, significa che è stata raggiunta la profondità minima e che servono dei nuovi pneumatici. Il Codice della Strada non prescrive una scadenza per i pneumatici delle auto, ma poiché il materiale peggiora nel tempo, si raccomanda di cambiarli al massimo dopo sei anni. Anche se le gomme sono nuove, i raggi ultravioletti del sole, il calore e l’umidità rovinano inevitabilmente il materiale, rendendo la mescola di gomma dura e fragile.
Il momento esatto di cambiarli, tuttavia, dipende sempre dal comportamento di guida, dalla manutenzione e dal numero di chilometri percorsi. Chi fa tanta strada deve cambiare le gomme più spesso. Se vuoi proteggere i tuoi pneumatici, dovresti evitare accelerazioni violente, brusche frenate e curve ad alta velocità. Con uno stile di guida fluido e attento, le gomme possono durare fino a dieci anni.
La storia dello pneumatico
Nel 1830 Goodyear scoprì la vulcanizzazione della gomma, un processo di grande importanza per la produzione degli pneumatici. 57 anni dopo, John Boyd Dunlop sviluppò il primo pneumatico. Alla fine, nel 1891, i fratelli Michelin inventarono la prima gomma rimovibile. Goodyear, Dunlop e Michelin sono ancora tra i principali produttori di pneumatici insieme a Continental, Falken, Hankook, Uniroyal, Nokian, Bridgestone e Pirelli.